Le chitarre

classiche ed elettriche

Com'è fatta una chitarra classica

composta da due parti principali:

  • il manico, su cui si trova la tastiera e che termina con la paletta, altrimenti detta cavigliere, la quale ospita le meccaniche per l'accordatura;
  • la cassa di risonanza o tavola armonica, in legno, con una buca centrale, che serve ad amplificare il suono prodotto dalle corde.

La chitarra classica è solitamente realizzata con legni di diverso tipo per ogni parte del corpo. La tavola armonica è in legno di abete (picea abies), cedro o sequoia. Al suo interno, la tavola viene rinforzata con listelli di abete (cosiddetta incatenatura) secondo l'esperienza del liutaio, così che ad incatenature diverse corrispondono caratteristiche sonore diverse. La disposizione delle catene a ventaglio, già presente in alcune chitarre dei primi dell'Ottocento, fu perfezionata dal liutaio spagnolo Antonio de Torres. Le fasce e il fondo sono costruite in varie essenze, di solito legni duri e compatti, a seconda del timbro che il liutaio vuole conferire. Molto ricercate sono le essenze di palissandro (in particolare quello brasiliano), di mogano, cipresso, ebano makassar e di acero. Il manico è costruito con legni poco sensibili all'umidità e poco propensi alla deformazione, in genere cedrella spagnola o mogano. La tastiera è in ebano. Il ponte, o ponticello, al quale si legano le corde può essere in palissandro, ebano, noce o altre essenze. Il capotasto e l'ossicino sono in osso o in avorio.

Le corde sono fatte principalmente di nylon, che conferisce al suono un timbro ovattato e dolce, o di materiali composti a base di carbonio o fibra di vetro con un timbro più nitido e brillante e una maggiore tenuta di suono; raramente di budello.

La chitarra elettrica

La chitarra elettrica è un tipo di chitarra in cui la vibrazione delle corde viene rilevata da uno o più pick-up; il segnale viene quindi prelevato all'uscita e convogliato in un amplificatore affinché il suono sia udibile.

Dal punto di vista organologico appartiene alla famiglia degli elettrofoni (cordofoni elettroacustici) [1] in quanto il suono viene generato attraverso la perturbazione del campo magnetico del pick-up (una bobina di filo conduttore avvolta intorno ad uno o più magneti) da parte della corda vibrante. Tale perturbazione genera un impulso elettrico (grazie al principio dell'induzione elettromagnetica illustrato nella Legge di Lenz) che viene poi amplificato.

La chitarra elettrica è formata dalle parti seguenti:

  • La paletta, nella quale sono alloggiate le meccaniche: esse permettono alle corde di raggiungere una determinata tensione (e conseguentemente una determinata altezza) e di mantenere l'accordatura desiderata. Nelle chitarre headless la paletta è assente, e il sistema di accordatura è situato sul ponte o sul corpo dello strumento.
  • Il manico, sul quale è montata la tastiera, i cui tasti sono generalmente posizionati secondo il temperamento equabile, che dunque permettono un intervallo minimo possibile di un semitono. Negli strumenti fretless (meno diffusi fra le chitarre), sprovvisti dei tasti in metallo, la corda entra in contatto direttamente con il materiale della tastiera.
  • Il corpo. A seconda della presenza più o meno importante di camere tonali (e della funzionalità di esse) si parlerà di: chitarra solid body, semi-hollow e hollow-body.
  • Il ponte, alloggiato sul corpo, che può essere fisso (come il tune-o-matic) oppure tremolo.
  • Uno o più pick-up magnetici, alloggiati sul corpo, sotto le corde, solitamente del tipo a bobina singola (single coil) o a bobina doppia (humbucker), o di entrambi i tipi.


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